" A da veni baffon! "
C'è una sorta di reazione di sgomento superstizioso quando si cita positivamente Stalin.
C'è una sorta di reazione di sgomento superstizioso quando si cita positivamente Stalin.
C'è una responsabilità storica del gruppo dirigente
comunista non più bolscevico del XX Congresso. Immaginatevi al posto di
Togliatti, Gramsci,Terracini, Scoccimarro, Secchia, persone come Bersani,
D'Alema, Veltroni, Camusso, Napolitano.
Insomma la corrente migliorista del PCUS ha preso il
sopravvento e i dirigenti della potente Unione Sovietica non accettavano più
come Stalin di ricevere un modesto compenso mentre oramai amministravano
ricchezze e risorse immense.
Per quanti privilegi potesse avere la Nomenclatura essi
erano ben misera cosa in confronto a quelli ai quali agognavano le cricche
radunate attorno a Kruscev e poi trenta anni dopo attorno a Gorbacev.
La direzione di un immenso Stato ne aveva fatto dei borghesi
senza averne però i vantaggi che hanno i dirigenti delle "democrazie"
occidentali.
Lo stalinismo era il massimo di idealità e di spiritualità
nella gestione dello stato comunista.
Una gestione di persone che guadagnavano al massimo tre o
quattro volte quanto un operaio.
Il kruscevismo è stato un colpo di stato borghese dentro il
comunismo fatto dal suo stesso ceto dirigente! Stalin aveva capito che questo
era possibile che accadesse ma probabilmente era oramai troppo anziano per
potere mettere in salvo il potere bolscevico da nuovi borghesi.
Guardate la fine miserevole fatta da Gorbacev ridotto a vendersi come un prodotto pubblicitario, come la prova della impossibilità del comunismo.
Gorbacev che nel constatare quanti danni ha prodotto
all'URSS non ha ancora avuto l'onestà di farsi una pubblica autocritica e dire:
"ho sbagliato".
Migliaia di neoricchi russi che gozzovigliano negli alberghi più lussuosi dello Occidente, personaggi che possiedono venti anni dopo la caduta del comunismo patrimoni di miliardi e miliardi di rubli mentre la società russa subisce una sorta di regressione antropologica con una terribile diminuzione di natalità e migliaia e migliaia di poveri non hanno casa e d'inverno muoiono per strada, centinaia di migliaia di bambini abbandonati in Bielorussia, Ucraina, Georgia sono la terribile prova di quanto fosse avvelenato il pomo della libertà offerto da Gorbacev e dal sicario degli USA Eltsin al popolo russo.
Solo un ritorno all'etica bolscevica del comunismo edificato
da Lenin e da Stalin può ridare speranza non solo ai russi ma all'umanità per
la quale Stalin era un faro, un punto di speranza.
"A da veni baffon" tornerà
a spingere un movimento per recuperare gli ideali del comunismo, la sua etica
umanitaria superiore a quella di qualsiasi religione.
Desidero chiudere ricordando le parole di Pietro Nenni e di Rodolfo Morandi nel ricordo che fecero sull'Avanti! del marzo 1953 di Giuseppe Stalin:
"L'umanità ha
perduto un grande condottiero di pace e di libertà!"