Politici, media,
associazioni, cittadini, in tanti sono inorriditi dal decreto di Trump che
vieta l'ingresso dei musulmani in USA, politici Italiani ed europei che
quotidianamente in tv attaccavano la politica di Trump.
Eppure l'Europa si è
comportata come Trump ed assai peggio di lui quando ha scaricato sull'Italia i
profughi specialmente quelli arrivati via mare e soprattutto quando ha pagato
tre miliardi di euro alla Turchia per ospitare in lager appositamente costruiti
milioni di profughi fuggiti dalla Siria e da altre zone di guerre create dagli
Usa e dalla Nato disinteressandosi completamente del trattamento che avrebbero
ricevuto e di cui non sappiamo niente.
I popoli europei
diseducati dalla stampa disonesta e xenofoba e da partiti pavidi hanno
accettato senza battere ciglio la decisione di affidare ad Erdogan il destino
di milioni di esseri umani.
Non sappiamo niente di
come vivono e come vengono trattati questi poveri disgraziati scappati dai loro
paesi e di fatto prigionieri non si sa per quanto tempo, un tempo che potrebbe
essere in determinato e durare anche decenni.
Intanto in Italia sono
reclusi nei CIE (centri di identificazione) almeno 200 mila migranti che
faranno per mesi se non per anni i prigionieri.
Ricordiamo che molti
palestinesi hanno vissuto tutta la vita sono nati e poi morti nei campi lager approntati
per garantire la "sicurezza" di Israele.
Trump ha preso esempio
dalla "civilissima Europa" che ora si erge a giudice implacabile e
giustiziera.
L'Europa che è già
piena di reticolati e nella quale viene impedito l'ingresso di gruppi di
migliaia di profughi che erano riusciti a raggiungere ed ad accamparsi alle
porte della Manica dell'Ungheria della Francia etc.
La misura presa da
Trump riassume e sintetizza l'atteggiamento di tutto l'Occidente capitalistico
che scatena guerre che producono profughi e poi nega di assisterli.
L’Italia e l’Europa
non dovrebbe scandalizzarsi di Trump, ma ritirarsi da tutte le opzioni
di guerra nelle quali sono impegnati con la Nato.
Solo la pacificazione
di tutta l'area mediorientale ed un piano serio e finanziato di rientro a casa
di tutti i rifugiati potrebbe apportare un qualche sollievo. Nessuno vuole
stare lontano dalle sue radici se non costretto dalla necessità. Non ci
sarebbero tremila annegati l'anno nel Mediterraneo se la emigrazione non fosse
una durissima necessità senza alternativa.
E’ giusto ricordare
che stiamo parlando del presidente USA, il simbolo del capitalismo e del
colonialismo, negli ultimi trenta anni non c'è n’è stato uno, votato alla pace
ed alla prosperità dei popoli.
E mentre da un lato l’Italia e i media attaccano Trump, dall’altro il capo del governo Italiano si incontra con il presidente libico per impedire ai profughi di arrivare via mare in Italia, quindi alzare dei muri anche noi ma lontano dalla vista del finto perbenismo borghese.
Certo che in quanto ad ipocrisia siamo unici, mentre problemi che più riguardano gli interessi del nostro popolo vengono oscurati sistematicamente, come la disoccupazione dilagante, la deindustrializzazione del nostro paese, la perdita di sovranità e soprattutto le migliaia di milioni di euro che paghiamo per sostenere le guerre nel mondo, alla Troika per continuare ad essere massacrati dalle politiche di strozzinaggio, nulla deve essere fatto per informare correttamente il popolo, anzi bisogna continuare con una informazione di distrazione di massa.
LE STRADE SONO ALTRE SE VOGLIAMO CONTINUARE A SENTIRCI UOMINI LIBERI E RISPETTOSI DELLA VITA UMANA.
L’unico modo per non morire dentro la crisi catastrofica dell’Euro, del dollaro, della Ue e degli Usa è:
- uscire dalla Nato e modificare i trattati UE; non riconoscere e non pagare il debito, che è frutto della speculazione e delle ruberie delle classi dominanti, inefficienti e corrotte.
- nazionalizzare le banche e le grandi imprese strategiche, mettendo fine alla ideologia e alla prassi delle privatizzazioni, nell’applicazione degli articoli 41, 42 e 43 della Costituzione;
- mettere fine al liberismo e al federalismo e dare forza invece allo Stato centrale per dirigere l'economia attraverso un piano di rilancio industriale ed economico del Paese orientato ad un export di qualità rivolto ai miliardi di persone dei paesi emergenti e del Brics;
- stabilire con i Brics e con altri paesi emergenti dell’Asia, dell’Africa, dell’America Latina un rapporto strategico di cooperazione paritaria, mettendo fine, assieme alla partecipazione alla Nato, alle guerre all’estero, nel rispetto e nell’applicazione dell’articolo 11 della Costituzione;
- coinvolgere e mobilitare i lavoratori e il popolo in questo piano di uscita dall’Euro e dalla crisi, ristabilendo un rapporto di fiducia fra politica e società, con misure immediate che colpiscano i privilegi, la rendita, i grandi patrimoni e redistribuiscano la ricchezza, anche parzialmente, sul potere d’acquisto dei salari.
MA COME AFFRONTA QUESTI PROBLEMI LA SX?
Nella sinistra
riformista e in quella post comunista e di alternativa vi sono sostanzialmente
e schematicamente due tesi,
- la prima posizione rinnega quei valori che sono stati per decenni simbolo della sx anticapitalista e sostiene il liberismo e la supremazia del capitale sullo stato e il popolo,
- la seconda, quella radicale ritiene che per risolvere la crisi c’è solo un modo: il “socialismo”.Immediatamente dopo però, rinviano la soluzione all’infinito, e arrivano persino a sostenere l’Euro e la Ue (e quindi il socialismo è solo uno slogan rivoluzionario per nascondere un moderatismo politico.
La seconda posizione
ruota attorno a soluzioni più o meno radicali (l’Euro Sud, non pagare il
debito) senza però proporre l’uscita dall’Euro e dalla Ue.
La cosa sconcertante è
che anche
chi ha contestato per anni l’Europa di Maastricht,
chi ha votato contro la Costituzione europea,
chi pensa e dice che si debba addirittura superare il capitalismo (altro che Euro !),
oggi di fronte agli effetti catastrofici dell’Euro, di fronte ad una crisi che è un pozzo senza fondo, di fronte all’impotenza degli Stati più deboli a difendersi dalla speculazione dei veri poteri forti sovranazionali, di fronte al fatto positivo che finalmente in Italia comincia a intaccarsi la mitologia dell'Europa unita e il dogma dell'appartenenza all'Euro e alla Ue ed anche economisti onesti di valore cominciano a interrogarsi e a pensare ad una uscita dall’Euro,
chi ha contestato per anni l’Europa di Maastricht,
chi ha votato contro la Costituzione europea,
chi pensa e dice che si debba addirittura superare il capitalismo (altro che Euro !),
oggi di fronte agli effetti catastrofici dell’Euro, di fronte ad una crisi che è un pozzo senza fondo, di fronte all’impotenza degli Stati più deboli a difendersi dalla speculazione dei veri poteri forti sovranazionali, di fronte al fatto positivo che finalmente in Italia comincia a intaccarsi la mitologia dell'Europa unita e il dogma dell'appartenenza all'Euro e alla Ue ed anche economisti onesti di valore cominciano a interrogarsi e a pensare ad una uscita dall’Euro,
si mette a difendere l’appartenenza all’Euro e alla Ue.
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