La questione immigrati divide sempre di più il
popolo, superficialmente sembra che gli Italiani siano diventati intolleranti
per alcuni razzisti.
In realtà chi fomenta sul fuoco del razzismo ha
un obbiettivo ben chiaro.
La terrificante realtà è che
nell'inconsapevolezza dei più si sta combattendo una pianificata guerra tra
poveri che cela più interessi.
Una
guerra le cui vittime sono sempre pagate dal popolo e non dal CAPITALISMO che
le ha volute.
Le ondate migratorie che giungono oggi sono
frutto di politiche predatorie da parte di quel grumo di potere economico
finanziario che esercita il vero potere.
Quell’1% che detta la linea politica a partiti
e sindacati tutti devoti al pensiero unico neoliberista.
Le guerre d’aggressione ad Afghanistan, Iraq, Libia
alla Siria hanno destabilizzato il Medio Oriente e si sono usate le religioni
per nascondere le vere ragioni degli ultimi conflitti: petrolio, gas e droga, come
sta accadendo in Venezuela.
Le politiche predatorie delle multinazionali
che hanno distrutto le economie di sussistenza che reggevano da millenni in
continenti come l’Africa, hanno generato crescenti flussi di disperati,
disposti a tutto pur di fuggire da povertà.
Una povertà causata dai cambiamenti climatici
di cui ancora una volta sono colpevoli i governi dei Paesi occidentali che
hanno permesso e continuano a permettere politiche economiche insostenibili.
I disperati che arrivano sulle nostre coste,
che fuggono da guerre e povertà, arrivano qui da noi e si scontrano con altri disperati,
quelli autoctoni colpiti duro dalle politiche d’austerity.
Entrambi
i combattenti sono vittime della medesima élite invisibile che ha pianificato
tali lotte tra disperati. Il dramma è che non lo sanno.
Non
hanno le capacità culturali di comprendere che occorre alzare lo sguardo e
vedere che il vero antagonista non è chi si trova di fronte, ma chi è sopra.
Sono i burattinai che generano ondate
migratorie, per guerre che li arricchiscono e che permettono un abbattimento del
costo del lavoro, che crea divisioni e rabbie sociali.
Sono sempre i burattinai che seminano paura per
poter rendere anche il nostro Paese terra di conquista per la lobby delle armi.
Ma è chiaro che l’operazione del capitale non è
solo quello di spolpare quei paesi, ma armato di un pensiero unico fintamente umanitario, il capitale non mira certo a
integrare i migranti, che adopera come ariete nella lotta di
classe.
Aspira, invece, a disintegrare
per il tramite dei migranti anche i lavoratori
italiani, distruggendone la coscienza di classe residua. abbattendone i
diritti.
Dietro il falso umanitarismo con cui si celebra
l’immigrazione si nascondono, in verità, la disumanità dello
sfruttamento della manodopera migrante e l’orrore del traffico di
esseri umani.
Chi
ha interesse a questo disumano neocolonialismo postmoderno?
I
padroni del capitale, la classe dominante.
Essa
deporta nuovi schiavi dall’Africa, forza lavoro docile e super sfruttabile da
retribuire a basso costo.
E
in tal modo, abbassa i salari della classe operaia nel suo complesso, autoctona
e migrante.
Inoltre, la classe dominante crea scontri
orizzontali tra gli ultimi.
I quali, anziché organizzarsi come classe sociale e lottare contro i padroni, lottano contro loro stessi dividendosi tra migranti e autoctoni, bianchi e neri.
I quali, anziché organizzarsi come classe sociale e lottare contro i padroni, lottano contro loro stessi dividendosi tra migranti e autoctoni, bianchi e neri.
Le sinistre passate dalla lotta al capitalismo
a quella per il capitalismo, per parte loro, con i loro utili idioti al
servizio del capitale, ci mettono la legittimazione culturale: elogio
lacrimevole dell'immigrazione di massa,
glorificazione delle navi deportartici,
delegittimazione di ogni regolamentazione (subito etichettata come autoritaria e fascista).
glorificazione delle navi deportartici,
delegittimazione di ogni regolamentazione (subito etichettata come autoritaria e fascista).
La
logica è stravolta, la sottocultura irrazionale delle emozioni prevale, con
immancabili immagini strappalacrime usate ad hoc.
Sui
rotocalchi nazionali è un susseguirsi di titoli lacrimevoli sul tema migranti.
Eppure, quando siamo stati
massacrati nel sangue da Renzi e PD a colpi di jobs act e riforma Fornero, o
quanto si è data, a chi acquistava l’Ilva, ‘l’immunità penale’ a chi inquina, a chi ha permesso la riapertura dei siti inquinanti all’Ilva, “chiusi dalla
magistratura”,
con l’accordo- ArcelorMittal, O.S. e governo, causa di decine di morti, su
questo non una parola.
Del
resto, l'immigrazione di massa serve essa stessa a massacrare meglio i
lavoratori, togliendo loro i pochi diritti sociali rimasti, abbassando
mostruosamente i loro salari e inducendoli a pensare, che i nemici siano i
migranti e non coloro che li deportano. per massacrare al meglio la classe lavoratrice.
La
terrificante realtà è che nell’inconsapevolezza dei più si sta combattendo una
pianificata guerra tra poveri che cela più interessi.
La
maggioranza dei politici invece di studiare e poi spiegare ai cittadini le vere
ragioni che innescano tali guerre tra poveri, soffia su questo malessere
sociale per riceverne un effimero tornaconto elettorale.
Ma
cosa dovrebbe fare un governo solidale che tiene al benessere del suo popolo,
non certo come molti dicono aprire i porti e accogliere tutti, sarebbe da
irresponsabili e innescherebbe una guerra civile.
Dovrebbe
disinnescare quei timori che angosciano la maggioranza del popolo, (uno dei detti è
ci rubano il lavoro), attraverso una nuova politica.
·
In primis una legge sul salario minimo
garantito, ossia un lavoratore non può guadagnare meno di 1300 euro netti al mese.
·
Eliminazione dell’assunzione diretta in
modo da eliminare ogni forma clientelare, le assunzioni vanno fatte solo ed
esclusivamente attraverso graduatorie nei centri per l’impiego.
·
Una seria lotta al lavoro nero
attraverso l’incremento degli ispettori del lavoro con forti sanzioni sia
civili che penali per chi sfrutta la forza lavoro.
·
Per ridurre la disoccupazione, in
particolar modo quando la ricchezza non cresce, l’unica arma è la
ridistribuzione del lavoro esistente attraverso una riduzione dell’orario di
lavoro.
Ovviamente
questo servirebbe a calmare la reazione popolare nei confronti dell’immigrato,
ma non risolverebbe del tutto il problema, è ovvio che l’Italia da sola non può
accollarsi l’intero onere, c’è bisogno che l’Europa si faccia carico di queste
persone.
Gli
Europeisti convinti hanno sempre sostenuto che questa è un Europa dei popoli e non solo
monetaria, ebbene se è cosi, deve ripartire gli immigrati su tutto il
territorio europeo, altrimenti non vi è motivo che esista, a questo punto se
ogni paese deve pensare per se sulle persone e bene che lo faccia anche nulla
moneta e sull’economia.
Il
capitalismo è riuscito nel suo capolavoro attraverso le sx e i suoi sindacati ossia
trasformare la lotta di classe nella
lotta tra poveri.
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