«Il comunismo per noi non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente»
(K. Marx)
Egregio direttore Giuseppe Figliuolo, è con stupore che
leggo sul quotidiano Il Mattino la sua
missiva, che identifica in chi protesta e sciopera, per rivendicare il PROPRIO DIRITTO a lavorare e a non essere discriminato, come violento.