I POPOLI SONO IN RIVOLTA CONTRO QUESTE CRIMINALI
POLITICHE NEOLIBERISTE.
FRANCIA, Il 3 maggio è iniziato all’assemblea nazionale francese la
discussione del testo della legge sulla controriforma del
lavoro portata avanti
con ostinazione dal governo socialista di Manuel Valls che punta a smantellare
alcuni diritti acquisiti in merito alla contrattazione nazionale o di settore e
a rendere più facili i licenziamenti.
Il cosiddetto Jobs act alla francese è stato di
fatto scritto a quattro mani dal governo con il Medef, la confindustria
francese, e fin dalla sua presentazione è stato oggetto di una forte
contestazione di piazza da parte della maggioranza dei sindacati e delle
organizzazioni studentesche definendolo una codificazione legale della precarizzazione.
Da settimane protestano contro la riforma del lavoro
del governo << Li chiamano i manifestanti delle “notti in piedi”>>, perché discutono
e lottano fino all’alba.
Così il movimento dei nuovi Indignati sta dilagando in tutta la Francia.
Così il movimento dei nuovi Indignati sta dilagando in tutta la Francia.
In Germania i
ferrovieri hanno deciso ben 6 giorni di sciopero, per chiedere più salario e
meno orario.
In Grecia, il Pame e altre O.S. hanno proclamato 2
giorni di sciopero contro la legge che demolirà la sicurezza sociale.
Il governo Syriza-Anel avanza nuove misure anti-operaie del
valore di 5,4 miliardi di euro (3% del PIL) comprendenti l'inasprimento della
tassazione e lo smantellamento del sistema di previdenza e sicurezza sociale.
Va in questa direzione il disegno di legge presentato al Parlamento che sarà probabilmente votato nella sessione plenaria del 10/11 maggio. Inoltre, il governo Syriza-Anel è alla ricerca di una formula giuridica per l'adozione di un "pacchetto di misure di riserva del valore di 3,6 miliardi di euro (2% del PIL). Questo è stato l'oggetto antipopolare della consultazione del governo di coalizione Syriza-Anel con le delegazioni di alto livello dell'euro-zona e del FMI.
Va in questa direzione il disegno di legge presentato al Parlamento che sarà probabilmente votato nella sessione plenaria del 10/11 maggio. Inoltre, il governo Syriza-Anel è alla ricerca di una formula giuridica per l'adozione di un "pacchetto di misure di riserva del valore di 3,6 miliardi di euro (2% del PIL). Questo è stato l'oggetto antipopolare della consultazione del governo di coalizione Syriza-Anel con le delegazioni di alto livello dell'euro-zona e del FMI.
In Italia nonostante che il governo Renzi imponga riforme
che hanno demolito diritti fondamentali dei lavoratori, distrutto il mondo del
lavoro, la scuola, impoverito il paese,
infine per mantenere il potere questo
governo illegittimo addirittura si accinge a modificare la nostra costituzione,
lo scopo della riforma non è il miglioramento del sistema ma il controllo del
potere.
«Come insegna il Gattopardo cambiare
continuamente tutto è un modo di conservare, ma non di conservare il meglio o
il buono: di conservare il potere, a costo della distruzione del sistema».
Nonostante ciò tutto tace, le
forze politiche e sindacali, pensano di opporsi in modo velato solo ed
esclusivamente attraverso i soliti canali istituzionali, abbandonando l’idea di
rivolta che è stato lo strumento di lotta politica del 900.
I vari Governi, qualsiasi cosa abbiano detto durante le
elezioni, hanno ceduto alle richieste della Troika, mentre la BCE teneva calmi
i mercati.
Questo processo è riuscito a tenere insieme la moneta unica,
ma ha anche perpetuato un’austerità profondamente distruttiva.
Ma non è finita qui, gli stati sono stati volutamente
indeboliti e spolpati dei loro averi, per costringerli a chiedere aiuto e
aderire così al feticcio europeo.
Intanto in Italia le forze politiche che ieri erano
fortemente critiche nei confronti dell’Euro oggi tacciono, non si parla più di
uscire dall’euro eppure è l’unica possibilità di sopravvivenza.
Se si guarda a agli stati che ancora non adottano l’euro, si
scopre quanta differenza vi sia con coloro che l’euro lo hanno adottato: oggi
stanno meglio, e hanno una crescita costante.
Quindi gli europeisti convinti se ne facciano una ragione, altrimenti, insieme ai politicanti europei, riusciranno nell’impresa di costruire una catastrofe umanitaria e non basterà di certo un’altra Norimberga ad infliggere le giuste condanne. Stiano certi, che proseguire con i giochetti finanziari non faranno altro che determinare le rivolte dei popoli, e di conseguenza, la fine della Ue sarà scritta per sempre.
Quindi gli europeisti convinti se ne facciano una ragione, altrimenti, insieme ai politicanti europei, riusciranno nell’impresa di costruire una catastrofe umanitaria e non basterà di certo un’altra Norimberga ad infliggere le giuste condanne. Stiano certi, che proseguire con i giochetti finanziari non faranno altro che determinare le rivolte dei popoli, e di conseguenza, la fine della Ue sarà scritta per sempre.
Dobbiamo opporci anche a costo di fare le barricate se
necessario e dovremmo spendere tutte le nostre energie fino all'ultima goccia,
a fianco dei partigiani di ieri e di oggi.
Oggi come ieri - La nuova resistenza è una necessità!
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