E’ sempre più evidente
che l'unico risultato elettorale accettato dalla "comunità
internazionale" deve essere sempre quello vidimato dalla Nato, dal
Dipartimento di Stato Usa e, attualmente, dalla Polonia il paese più a destra
dell'Europa.
Se il popolo vota diversamente quel risultato è certamente
"frutto di brogli, manipolazioni" etc.
Come recentemente è accaduto
in Venezuela con Maduro, prima ancora con Muʿammar Gheddafi e giù di li fino all'invasione
dell'Iraq da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti
d'America.
Sempre per giustificare
l’invasione di stati sovrani si è, o formentato rivolte popolari da parte dell’occidente
soffiando sul malcontendo popolare causato da tanti problemi sociali,
ovviamente rivolte ben organizzate e a volte anche con l’utilizzo di mercenari,
o inventandosi depositi di armi sia chimiche che nucleari armi mai ritrovate.
Guerre sempre appoggiate dalla dx e dalla
nostrana sinistra rafaniello, filo imperialista, ma che grazie all’esportazione di
democrazia come ripetevano coloro che volevano camuffare la verita, ossia l’invasione
di uno stato sovrano e la violazione della nostra costituzione, nello specifico
la violazione dell’art. 11.
Il garante della
costituzione, che l’ha permesso, dovrebbe
essere processato per alto tradimento.
E' la vecchia storia
della destabilizzazione dove gli americani sono maestri nell'utilizzare la
manovalanza nazifascista (e la furbetta intellighenzia liberal filo europea).
Soffiano sul fuoco e
sperano in bagni di sangue o in esibizioni muscolari ai confini.
Irresponsabili.
La natura ideologica di
chi pilota quelle manifestazioni è ben chiara, personaggi che sventolano
orgogliosamente le bandiere bianche e rosse di quello che fu un consiglio
bielorusso fantoccio dei nazisti. L'equivalente della Repubblica di Salò, per
intenderci.
Secondo la narrazione
che va per la maggiore, questi sarebbero "i buoni".
L'economia bielorussa è
complementare con quella russa e certo questa situazione non può essere
accettata.
- Allego le dichiarazioni del Segretario del KPB “partito comunista di Bielorussia”, ha altresì sottolineato e condannato “la crescente aggressione dei Paesi della NATO, interferenze negli affari interni degli Stati sovrani finanziando agenti sotto copertura e introducendo le tecniche di “rivoluzioni colorate”, scatenando una psicosi anticomunista, introducendo sanzioni economiche e, infine, scatenando conflitti militari locali”.
- In questo senso, i comunisti bielorussi, intendono mantenere la stabilità e garantire la sovranità e l’indipendenza del Paese, contro ogni tentativo delle forze “progressiste” europee e dell’opposizione bielorussa di allearsi con l’estrema destra al fine di smantellare le conquiste sociali del Paese per imporre un modello liberalcapitalista, con le sue diseguaglianze sociali.
- I comunisti bielorussi ritengono che il Paese abbia un sistema di forti garanzie sociali per bambini, giovani famiglie, disabili, veterani e persone a basso reddito e che tale sistema vada sostenuto e rafforzato.
Per essere chiari chi
non crede ciecamente alla persuasione propagandistica, non significa che automaticamente
difende Lukashenko.
Significa solo non
rinunciare allo spirito critico verso il pensiero dominante e verso una
narrazione purtroppo colonialista.
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