La violenza del potere sordo e cieco, non fermeranno la mobilitazione

La violenza del potere sordo e cieco, non fermeranno la mobilitazione



 Il 15 ottobre: un’enorme manifestazione ha invaso le vie di Roma. Centinaia di migliaia di partecipanti sono scesi in piazza per non pagare la crisi e il debito che l’oligarchia finanziaria e il suo Stato
riversano sulle spalle dei lavoratori, dei giovani, delle donne, dei pensionati.


La sfiducia verso le istituzioni, la volontà di cambiamento, accomunavano la massa dei manifestanti.


Di fronte all’imponente mobilitazione il governo reazionario di Berlusconi e del suo ministro di polizia – il leghista Maroni – ha scatenato un furioso attacco alla manifestazione, senza dubbio pianificato. Il clima era stato preparato nei giorni precedenti, anche con l’inaccettabile divieto di manifestare nel centro storico


Anche i governi di centro-sinistra  degli anni settanta che affrontarono le grandi tensioni sociali e politiche del maggio italiano e dell'autunno caldo trattarono  e diedero alla luce  importanti fondamentali provvedimenti: lo Statuto dei diritti dei Lavoratori e la riforma della scuola.


 Insomma il potere ha dialogato e trattato con i movimenti. Non si è chiuso a riccio e non ha derubricato la questione sociale a questione di ordine pubblico. Questo succedeva in una realtà sociale e politica in cui esistevano vere opposizioni politiche in Parlamento, che sostenevano e traducevano in
provvedimenti legislativi le rivendicazioni degli studenti, degli operai, degli  insegnanti.



Ma oramai, da molti anni, le cose non stanno più così. I governi ignorano la protesta delle masse.


Vanno avanti per la loro strada fatta di tagli ai salari al welfare e di finanziamenti delle guerre
colonialiste.


In molti, anche a sinistra, hanno osservato che le violenze degli estremisti a Roma hanno rovinato una grande manifestazione pacifica fatta di almeno trecentomila persone. E' vero.


Ma è anche vero che nessuna risposta sarebbe stata data nè sarà data ai pacifici come ai bellicosi, ai miti
come ai violenti.

Il potere è sordo e cieco. Lo abbiamo già visto. Migliaia di manifestazioni di protesta dei precari della
scuola, scioperi delle fame e quant'altro non hanno prodotto neppure un incontro tra il Ministro Gelmini ed il personale della scuola.


La scuola è stata spogliata di nove miliardi della sua dotazione e ridotta a classi-pollaio  con trenta o quaranta alunni. Il potere non si è fatto raggiungere da nessuna invocazione, da nessuna protesta. E' andato avanti per la sua strada.


La vergognosa gestione dell’ “ordine pubblico” è stata funzionale a precisi obiettivi politici: occultare le
ragioni della giornata di lotta, criminalizzare l’opposizione sociale, attaccare la libertà di manifestazione.


Ora tutti i partiti borghesi, reazionari o riformisti, condannano “i manifestanti violenti”, compattandosi a
difesa dell’ordine capitalista.

La verità è però sotto gli occhi di tutti: il vero e unico responsabile della violenza e della devastazione
sociale è il governo reazionario Berlusconi, il peggior governo dell’Italia repubblicana e uno dei peggiori al mondo.


 E’ significativo che il 15 ottobre si è manifestato in più di 80 paesi, ma solo in Italia ci sono stati scontri.



L'Italia non è la Grecia. E' la quinta potenza economica del mondo con il 3,3 per cento di produzione del Pil. Può aprirsi alle richieste degli indignati guadagnandoci in possibilità di crescita. La paralisi italiana è
dovuta anche alla precarietà ed al disagio sociale enorme.

 Una classe dirigente se si limita a criminalizzare la violenza senza dare risposte ai movimenti si dimostra non credibile ed in malafede.


Una classe dirigente deve dare risposte anche alla violenza dimostrandone l'arbitrarietà in un sistema
democratico funzionante.

Ma non è funzionante un sistema che ignora sistematicamente il malessere e si chiude in se stesso e continua a produrre altre cause di malessere.


Continuiamo a riempire le piazze, non fermiamoci! Siamo la maggioranza e siamo stufi!


Esigiamo la cacciata del governo della miseria e della violenza antipopolare!


Diamo vita ad una grande e ininterrotta mobilitazione per cambiare pagina.

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