notizie dal carcere su Cuba



- dal mio amico Fabrizio Rossi da Roma

Ricevo, e comunico la traduzione, di una lettera proveniente da un carcere
degli Usa.
Chissà che qui qualcuno non voglia trasferirla ad esempio ad Amnesty
International, di regola un po' strabica.

Saluti.
Fabrizio Rossi
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Cari amici,

a Cuba, la nostra amata patria, si sono appena iscritti più di 2 milioni di
studenti, fra politecnici, tecnici e università.

Nell'anno passato, nelle cosiddette Scienze Mediche, cioè medicina,
stomatologia, psicologia, infermeria e tecnologia pertinente, si sono
formati 32.171 professionisti: e fra loro 5.694 medici di 59 Paesi del
mondo, un po' più dei 5.315 nuovi medici cubani.
Ogni anno dai 47 centri docenti di formazione artistica escono circa 1.200
studenti.
Sono solo pochi dati dell'educazione cubana, che è del tutto gratuita.

Il tasso di mortalità infantile negli ultimi cinque anni s'è mantenuto nel
nostro Paese al di sotto del 5% su mille nati vivi. Nel 2011 fu del 4,9%, il
più basso di tutto il nostro continente (negli Stati Uniti del 6,06%).

La speranza di vita è quella dei Paesi sviluppati: oggi 77, 98 anni. Questo
è un indicatore, secondo quanto dice un esperto, "che riflette le condizioni
di vita, di salute, di educazione ed altri aspetti socioeconomici di un
Paese o regione".
E questi sono solo due indicatori della sanità cubana, che è del tutto
gratuita.

Nel 2011 sono stati a Cuba 2 milioni e 700 mila turisti, cifra record. (...)
Un 84% ripeterebbe il viaggio. Un funzionario dell'ONU per la Prevenzione
del crimine ha dichiarato recentemente che Cuba è il Paese più sicuro della
regione, spiegando che non presenta la grave situazione di violenza che
caratterizza il continente e ha grandi risultati nella riduzione della
criminalità. Inoltre, ha elogiato le conquiste nello sport, cultura, sanità
ed il fatto di aver sradicato l'esclusione totale.

Il rappresentante dell'UNICEF a Cuba ha dichiarato che il livello d'applicazione
della Convenzione sui diritti del bambino è eccellente.
Il nostro Paese solidale ha relazioni diplomatiche con 190 Paesi. Con molti
mantiene una stretta relazione di fratellanza e cooperazione, offrendo non
quello che ci avanza - e veramente non c'è niente che ci avanza - ma quel
che abbiamo.
Più di 5 milioni di persone in diversi Paesi sono state alfabetizzate grazie
al metodo cubano "Yo, sí puedo".

Un Rapporto al Congresso USA del luglio di quest'anno, che in gran parte è
calunniatore, riconosce che Cuba non è produttore nè consumatore di droga, e
che il governo cubano ha preso importanti misure per evitare che si sviluppi
il problema della droga, sempre offrendo cooperazione e disponibilità a
sottoscrivere accordi con il nostro vicino del nord per combattere questo
flagello.

Militari di alto grado, ve lo ricorderete, hanno dichiarato nel nostro
processo che Cuba non è una minaccia militare per gli USA.

Al compimento di 14 anni di ingiusta reclusione, esamino questi dati che
nessuno può controbattere, guardo al mondo di oggi che si dibatte dentro una
complessa situazione economica e di guerre di rapina che possono portare
alla distruzione della nostra specie, e pensando al nostro popolo tanto
abnegato, fraterno, nobile quanto eroico, mi domando:

Perchè gli Stati Uniti ci strangolano con il blocco?
Perchè proteggono e appoggiano il terrorismo contro Cuba?
Perchè alimentano un gruppo di mercenari che si fanno chiamare "dissidenza"?
Perchè mistificano costantemente la nostra realtà?

La mia prima risposta che credo riassuma tutto è: Perchè si vuole uccidere l'esempio.

Perchè siamo stati arrestati, sottoposti a punizioni, processati a Miami,
condannati alle più sproporzionate pene, dispersi in cinque prigioni?

Per difendere l'esempio del vile flagello del terrorismo o forse per meglio
dire, per punire questo esempio che è il nostro popolo...
"Un principio giusto, anche dal fondo di una caverna, può più di un
esercito..."
"...all'uomo degno non costa morire aspettando nell'oscurità al servizio
della patria..."
"... Patria è umanità..."
così l'Apostolo della nostra piena indipendenza, José Martí.

Grazie per il vostro costante appoggio, per l'indistruttibile solidarietà.
Cinque abbracci.
¡Venceremos!

Antonio Guerrero Rodríguez
9 settembre 2012
Prigione Federale di Marianna (U.S.A.)

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