Gli eroi di Azov, da nazisti, stupratori, torturatori, a patrioti, con benedizione papale….

il Papa incontra le mogli di 2 ufficiali del battaglione Azov

I media occidentali e i vari Governi raffigurano mediaticamente come eroi e patrioti, addirittura assimilabili ai partigiani italiani, persone che si richiamano espressamente all’ideologia nazista nei loro simboli e nei loro proclami; che da quando sono liberi di spadroneggiare in Ucraina hanno distrutto monumenti dell’Armata Rossa che ricordano la liberazione dal nazismo; che nei loro cortei e raduni inneggiano ad ex ufficiali ucraini delle SS definiti eroi e simboli nazionali che hanno collaborato alla deportazione e allo sterminio degli ebrei; e che, dulcis in fundo, secondo specifiche denunce presentate in sede Onu sono stati accusati di crimini efferati contro i russi del Donbass dove sono stati inviati in “missione speciale” dal Ministero degli Interni proprio per soffocare ogni rigurgito separatista.

Esponenti politici e intellettuali anno giustamente denunciato come i media abbiano modificato il linguaggio nei loro confronti, facendo sparire la parolina magica, “nazisti, da ogni servizio loro dedicato e raffigurandoli come patrioti.

Un copione analogo andò in scena durante la guerra dei Balcani, quando gli Stati Uniti nel dichiarare guerra alla Serbia cancellarono di colpo l’Uck, il gruppo paramilitare albanese per la liberazione del Kosovo e della Macedonia, dalla lista delle organizzazioni terroristiche.

Lo fecero perché, come oggi i nazisti dell’Azov, erano utili alla causa della Nato, ovvero abbattere il regime serbo che si opponeva allo smembramento dell’ex Jugoslavia e all’allargamento dell’influenza occidentale nell’area balcanica.

E i media subito si allinearono come oggi alla narrazione di guerra, raccontando degli orrori compiuti dai serbi e descrivendo invece eroicamente le azioni dell’Uck.

Ma non solo il i governi occidentali europei si allineano al volere dell’imperialismo statunitense, ma ance la chiesa si è sempre dimostrata devota, ma non al Dio supremo, ma al potere terreno, arrivando persino a giustificare azioni ignobili della chiesa.

Il popolo dimentica molto velocemente, è bene ricordare che a Napoli, nel marzo 2015, Papa Francesco, in visita pastorale, si rifiutò di incontrare “il Comitato lavoratrici immigrate e rifugiati a Napoli dal Donbass”, dopo innumerevoli trattative, si riuscì a strappare alla burocrazia vaticana la promessa che il Papa, si sarebbe trattenuto per qualche minuto, senza la presenza della stampa, con le donne del Comitato per ascoltare le loro ragioni circa i bombardamenti e gli eccidi condotti dal governo di Kiev e dalle sue bande naziste che già stavano provocando i primi morti.

Ovviamente, non se ne fece nulla, ora incontra le mogli dei nazisti del battaglione Azov, poi ci chiediamo il perché,  madri di Plaza de Mayo accusavano papa Francesco, allora cardinale Bergoglio, di complicità con la dittatura Argentina.

Così va il mondo, basta stare dalla parte giusta, quella dell’Occidente per essere riabilitati, ripuliti, resi degni persino di essere nazisti.

Nel merito se si vuole approfondire, voglio ricordare l’articolo pubblicato su Limes. Papa Francesco e la dittatura argentina 10/04/2013- 

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