L’occidente attacca l'Africa



Forte del consenso internazionale la Francia sta conducendo in Mali una guerra in piena regola: uso di aerei, truppe a terra, e Hollande ufficializzandola, ha detto che l’intervento francese andrà avanti fino a quando ce ne sarà bisogno, quindi non si tratta di un mordi e fuggi ma di un vero e proprio dispiegamento sul terreno.

La Francia e la diplomazia internazionale – contrari solo Algeria e Mauritania – volevano un intervento africano sotto egida Unione Africana.
Quello in corso invece è una missione francese (più qualche soldato nigeriano e forse senegalese) sotto egida Onu.

Insomma la Francia è di nuovo in guerra in Africa probabilmente perché la missione africana andava per le lunghe e c’erano forti disaccordi interni.
Inoltre l’esercito del Mali, al quale doveva essere affidata la prima linea, era totalmente incapace di assumersi il compito.

Sta di fatto che la politica estera della Francia in Africa sembra non essere mai cambiata, dagli anni sessanta ad oggi.

Anche l’Italia intanto si e' schiera al fianco della Francia. E annuncia di essere pronta a fornire «supporto logistico»: collegamenti aerei, rifornimenti in volo. Mettendo a diposizione i suoi droni e le sue basi.

I ministri degli esteri e della difesa, Giulio Terzi e Giampaolo Di Paola, annunciando che l’Italia si unisce così a Gb, Germania e Usa nel fornire «supporto logistico»

I militari statunitensi calano sull'Africa

Pianificata da lungo tempo, prenderà presto il via l'escalation della presenza militare degli Stati Uniti in Africa, con l'impiego permanente di una brigata comprendente 3.500 uomini.

Le truppe da combattimento saranno acquartierate nelle basi di 35 paesi africani. Questo è un tipo di invasione molto diverso, più rassomigliante ad una forte infiltrazione.

 Lo schieramento della 2a Brigata ha un compito molto più grande, volto a rendere tutta l'Africa il teatro delle operazioni militari degli Stati Uniti

 Il 2013 è l'anno in cui prende il via l'occupazione militare statunitense su larga scala dell'Africa.

Alla vigilia di natale, il Pentagono annunciava che 3.500 soldati della 2a Brigata della 1a Divisione di fanteria, a Fort Riley in Kansas, sarebbe stata inviata in Africa, presumibilmente per fronteggiare la minaccia di al-Qaeda in Mali, dove gli islamisti si sono impadroniti della parte settentrionale del paese.

 Ma è previsto che la 2a Brigata conduca più di 100 esercitazioni militari in 35 paesi, nella maggior parte dei quali non vi è una presenza al-Qaida.

Così, anche se non vi è dubbio che gli Stati Uniti saranno profondamente coinvolti nella imminente operazione militare in Mali, lo schieramento della 2a Brigata ha un compito molto più grande, volto a rendere tutta l'Africa il teatro delle operazioni militari degli Stati Uniti.

La situazione in Mali è un semplice espediente di comodo per un'espansione, a lungo pianificata, dell'impronta militare degli Stati Uniti sull'Africa.

 Scopo più ampio del Pentagono nel piazzare una brigata dell'esercito in servizio itinerante per tutto il continente, è di abituare i comandanti africani ad ospitare una presenza permanente e su grande scala degli Stati Uniti. Questo è un tipo di invasione molto diverso, più rassomigliante ad una forte infiltrazione.

 La strategia del Pentagono è stata progettata per rafforzare i rapporti che i militari statunitensi hanno coltivato in Africa con le forze armate africane sin dalla costituzione di AFRICOM , nel corso dell'ultimo anno della presidenza George Bush. 

Come forza infiltrante, AFRICOM è stato un successo fenomenale.

 Militarmente, gli africani occidentali sono totalmente dipendenti.

E' vergognoso che le sinistre plaudano o tacciano.
Sia in Francia dove lo stesso Fronte de Gauche copre l'intervento di Hollande.
Sia in Italia, dove la guerra di Hollande registra il silenzio impacciato di sinistre subalterne al PD compreso i rivoluzionari arancini…. 

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