Fine anno, in ricordo dei milioni di Achille.

Come tradizione  il presidente della repubblica fa un discorso al popolo conferendo gli auguri, un discorso che all’inizio elogiava e  ricordava, i valori della costituzione e dell’antifascismo,  il valore e il coraggio di chi con la vita a reso forte e libero il nostro paese.


Ma oramai sono anni che vi è un cambiamento di idee e i nuovi presidenti parlano di altro, mercato, Europa, riforme cose che spetterebbero al parlamento e non al garante della costituzione…

Io sono un semplice uomo che preferisce ricordare il valore di chi è morto per tentare di difendere i valori di giustizia e liberta,
 voglio postare una lettera scritta ai genitori, da un giovane Tenente di artiglieria e fucilato nel marzo del 1944 dai fascisti.

Achille Barilatti Di anni 22 - studente in scienze economiche e commerciali - nato a Macerata il 16 settembre 1921 -. Tenente di complemento di Artiglieria, dopo l'8 settembre 1943 raggiunge Vestignano sulle alture maceratesi, dove nei successivi mesi si vanno organizzando formazioni partigiane - dal Gruppo " Patrioti Nicolò " è designato comandante del distaccamento di Montalto -. Catturato all'alba del 22 marzo 1944, nel corso di un rastrellamento effettuato da tedeschi e fascisti nella zona di Montalto - mentre 26 dei suoi sono fucilati immediatamente sul posto e 5 vengono salvati grazie al suo intervento, egli viene trasportato a Muccia (Macerata) ed interrogato da un ufficiale tedesco ed uno fascista -. Fucilato senza processo alle ore 18,25 del 23 marzo I944, contro la cinta del cimitero di Muccía Medaglia d'Oro al Valor Militare.
“Mamma adorata,
quando riceverai la presente sarai già straziata dal dolore. Mamma, muoio fucilato per la mia idea. Non vergognarti di tuo figlio, ma sii  fiera di lui. Non piangere Mamma, il mio sangue non si verserà invano e l'Italia sarà di nuovo grande. Da Dita Marasli di Atene potrai avere i particolari sui miei ultimi giorni.                                                               
Addio Mamma, addio Papà, addio Marisa e tutti i miei cari; muoio per l'Italia. Ricordatevi della donna di cui sopra che tanto ho amata. Ci rivedremo nella gloria celeste.
Viva l'Italia libera!”
Achille.

Così moriva un eroe un uomo come tanti che hanno permesso di fare grande l’Italia e che questi politici servi del capitale stanno distruggendo e svendendo.

Cosa direbbero i vari Achille di questa Italia e del suo presidente?

No! Come da qualche anno non seguirò il discorso di questo presidente, perché non mi appartiene e perché penso che non rappresenta gli Italiani.

No! Napolitano non è il mio presidente…

 Buon Anno...

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