L’antifascismo
in Italia nacque qualche anno prima che lo stesso fascismo prese
il potere.
All’epoca l’antifascismo poteva riconoscersi in varie forme.
Innanzitutto nel movimento operario socialista, anarchico e comunista, che si
oppose fortemente al regime fascista.
Dagli anni 90 con la fine del grosso movimento operaio, e con la cessione della sovranità a lobby e entità sovranazionali, l’antifascismo diventa solo uno slogan, che forze politiche e sindacali strombazzano per fini di organizzazioni.
Le oceaniche manifestazioni di popolo di questi giorni contro
il genocidio palestinese hanno evidenziato ancora una volta la falsità e
ambiguità di alcune organizzazioni.
I media hanno cercato di strumentalizzare le forti proteste,
chi evidenziava che talune non erano concordate, altri l’infiltrarsi di
esponenti violenti, ma tutti si sono allarmati per uno striscione portato da
giovani palestinesi, ma condiviso da tantissimi giovani universitari, studenti, organizzazioni sindacali di classe, come la SGC, che da sempre si è
schierata al fianco della resistenza Palestinese.
Uno striscione “il 7
ottobre giornata della resistenza Palestinese”, ha ricevuto condanne da
partiti di dx e sx, dalla CGIL e ha visto la presa di distanza di tantissime
organizzazione anche di base, oltre la condanna di commendatori televisivi.
Prima di essere
frainteso è bene ricordare cosa è
accaduto il 7 di ottobre.
Il movimento di
resistenza Hamas ha voluto fare un'azione militare, così come hanno sempre
fatto gli israeliani.
Da oltre 70 anni gli
israeliani catturano a loro piacimento tutti i palestinesi che incontrano con i
pretesti più vari, oltre naturalmente a uccisioni, invasioni ed espropri di
territori, con la cieca complicità o tacito assenso, dell’occidente.
Il 7 di ottobre nelle
galere in Israeliane vi erano rinchiusi circa 10.000 palestinesi, rapiti
incriminati e imprigionati senza nessun diritto.
Hamas ha fatto un'azione militare che consisteva in
questo.
Riuscire ad uscire
dalla prigione a cielo aperto, arrivare nei vicini kibbutz che ci sono lì,
catturare il più gran numero di israeliani, portarli nei tunnel di Gaza e poi
negoziare la liberazione di 10.000 palestinesi.
Si sono attrezzati e gli israeliani sapevano che c'era in corso qualcosa.
Si potrebbe obbiettare,
che vi sono stati 1200 morti e oltre 250 rapiti, ma i media e ovviamente le
forze politiche e sindacali asservite al sistema, si tengono ben lontani da
informare con serietà e verità i fatti.
Durante gli scontri tra
Hamas e l'esercito israeliano è stata applicata la direttiva Hannibal.
La Direttiva Hannibal,
un ordine operativo delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), autorizza l’uso
di misure estreme per prevenire la cattura di
soldati e civili israeliani da parte delle forze nemiche. Questa direttiva
permette azioni che possono includere l’uccisione dei soldati e
civili stessi per evitarne la cattura
In quel periodo c'è
stato un generale israeliano che ha avuto il coraggio di dire abbiamo applicato
la direttiva Hannibal. Hanno sparato nel mucchio e hanno ucciso loro, gli
israeliani, molti loro concittadini.
Quindi sono veramente i militanti di Hamas i colpevoli del massacro?, e si può definire tale o è semplicemente un operazione di resistenza come fatta tante volte dai partigiani durante il reggime fascista.
Chi oggi manifesta per
la fine degli orrori e si schiera al fianco della resistenza palestinese, sono
il meglio di questa società, si schiera senza se e senza ma con gli oppressi e
difende i valori della nostra costituzione antifascista più volte calpestata e
umiliata da gente di potere senza scrupoli, che hanno abdicato al ruolo di
difesa dello stato e del popolo italiano antifascista.
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