UCRAINA LA VERITA NASCOSTA'


Oramai il pensiero unico occidentale impone una sola visione di questa maledetta guerra. Il problema è che le nostre televisioni ci mostrano solo la guerra in corso, dal mattino alla sera, ma si dimenticano sistematicamente di spiegarci come siamo arrivati a questo punto.

E non si possono mostrare alla gente solo gli ultimi 30 secondi di un film, sperando che capisca tutta la trama.
Bisogna raccontargliela tutta la storia, fin dall'inizio.
I temi principali da tenere d'occhio sono due.
Uno è interno all'Ucraina, uno è esterno.
Quello interno riguarda la storia del popolo ucraino e della profonda divisione interna che si è creata negli ultimi cento anni fra filo-russi e filo-occidentali.
L'altro tema è invece esterno, e riguarda la collocazione politica dell'Ucraina negli equilibri internazionali: stare con la Russia, rimanere indipendenti, o stare con l'Occidente, entrando eventualmente nella Nato.
Per quel che riguarda la storia interna, dobbiamo tenere presente che parliamo di un paese di 44 milioni di abitanti, profondamente diviso da forti differenze etnico-linguistiche.
Una parte occidentale del paese, che parla prevalentemente
ucraino, e la parte Sud orientale, che parla prevalentemente russo.
Negli anni '30, nascono in Ucraina diverse organizzazioni filonaziste, che naturalmente sotto Stalin rimangono clandestine.
Queste organizzazioni sono basate soprattutto nella Galitzia, la regione occidentale del paese.
La più importante di queste è la OUN, l'Organizzazione degli Ucraini Nazionalisti, fondata nel 1929.
Uno dei leader più importanti della OUN era Stefan Bandera.
Il loro simbolo era una bandiera rossa e nera. Il rosso rappresentava il sangue, il nero la terra.
Antirusso, antipolacco e antisemita, Bandera proclamava la superiorità e la purezza del popolo ucraino, esattamente come i tedeschi proclamavano la superiorità e la purezza del popolo ariano.
Ancora oggi, come vedremo, Bandera è considerato il più importante simbolo del nazionalismo Ucraino.
Un altro nazista ucraino aiutato a espatriare dalla CIA fu proprio Mykola Lebed, l'autore dei massacri dei polacchi durante il nazismo.
Lebed fu trasportato direttamente negli Stati Uniti, dove visse serenamente fino al 1998 sotto la protezione della CIA.
Il motivo per cui la CIA strinse l'alleanza con i nazisti ucraini è molto semplice: li utilizzavano come fonte di informazione clandestina locale, nei confronti dei sovietici.
In altre parole, avevano le spie già pronte sul territorio.
Il problema è che negli Stati Uniti il potere, guidato dai “NEOCONS” e con loro diventava predominante la filosofia che li voleva come unica forza dominante nel nuovo secolo che stava per iniziare. Quello che loro definivano Il nuovo secolo americano. Naturalmente, per essere l'unica forza dominante, bisognava in qualche modo togliere definitivamente di mezzo la Russia. Nell'ormai famosissimo documento intitolato Rebuilding America's Defenses, ineocons scrivevano:
«Gli Stati Uniti sono oggi l'unica superpotenza al mondo, che riunisce un predominante potere militare, una leadership tecnologica globale, e la più grande economia del mondo. Inoltre, l'America è alla guida di un sistema di alleanze - la NATO appunto che include tutte le altre più importanti nazioni democratiche del mondo. In questo momento, gli Stati Uniti non hanno alcun rivale al mondo. La strategia a lungo termine dell'America dovrebbe cercare di preservare e di estendere il più possibile nel futuro questa posizione di vantaggio».
E poi...
«Ciò che dovrebbe determinare le dimensioni e le caratteristiche delle nostre forze nucleari non è una parità numerica con la Russia, ma il mantenimento della superiorità strategica americana, e, insieme a questa superiorità, la capacità di scoraggiare possibili coalizioni ostili di potenze nucleari. La superiorità nucleare degli Stati Uniti non è nulla di cui dobbiamo vergognarci. Anzi, sarà un elemento essenziale per preservare la leadership americana in un sempre più caotico e complesso Mondo».
Questa era la filosofia dominante negli Stati Uniti sul finire del secolo scorso.
Altro che rispettare le ragioni di sicurezza della Russia.
– dicevano Noi vogliamo il controllo assoluto del mondo - e adesso è il momento giusto di approfittarne per prendercelo.
E lo mettevano pure nero su bianco.
Naturalmente, non è che la Russia fosse passata di colpo da superpotenza atomica a uno staterello armato di qualunque, cerbottane. Aveva comunque ancora tutto l'arsenale atomico intatto. Non era quindi pensabile aggredirla frontalmente con le armi. Bisognava trovare il modo di indebolirla piano piano, iniziando dal punto di vista economico. E per indebolire i russi economicamente, gli americani avevano due strade principali: obbligarli a una spesa militare crescente e imporgli sanzioni economiche, ogni volta che se ne fosse presentata la possibilità. Per imporgli una spesa militare esorbitante, sarebbe stato necessario circondarli di basi militari, con i missili puntati su Mosca. In questo modo non solo li avrebbero minacciati fisicamente, ma li avrebbero anche obbligati a spendere cifre enormi, dal punto di vista militare, per mettere in atto le contromisure.
Ecco cosa intendevano i neocons, quando parlavano di <<mantenimento della superiorità strategica americana».
Continuare a piazzare sempre più missili, in modo da obbligare i russi a una rincorsa infinita, che li piegasse economicamente.
E infatti, a proposito di nero su bianco, nel 1997 esce il famoso libro di Zbigniew Brzezinski The Grand Chessboard.
American Primacy and Its Geostrategic Imperatives, cioè
"Il grande scacchiere. Il primato americano e I suoi imperativi geostrategici", nel quale viene delineata chiaramente la futura strategia degli Stati Uniti verso la Russia: invogliare e portare dalla parte dell'Occidente, uno per uno, i vari paesi dell'ex-patto di Varsavia, in modo da circondare la Russia con una specie di cordone sanitario sempre più minaccioso e preoccupante.
Questa strategia di provocare e far innervosire i russi è stata chiaramente espressa da un senatore americano, un certo Joe Biden, già nel 1997.
Ecco come Biden descriveva un modo efficace per provocare una reazione vigorosa e ostile dei russi, anche se non militare, ovvero di annettere nella NATO gli Stati del Baltico: agitazione in tempi brevi
«Se c'è un modo per causargli una grossa diceva Biden- che non abbia niente a che fare con i meriti o la preparazione dei paesi entranti, sarebbe fare entrare adesso gli Stati baltici, nell'ottica delle relazioni fra NATO e Russia, fra Stati Uniti e la Russia.
E se ci fosse mai qualcosa che può far saltare gli equilibri in termini di una vigorosa reazione ostile, anche se non militare, da parte della Russia, sarebbe proprio questa mossa»>.
E infatti, contrariamente agli impegni presi con i russi nel '91, ecco che nel 1999, appena otto anni dopo, entrano a far parte della NATO Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca.
Nel 2004 entrano anche Estonia,
Lettonia, Lituania, Slovacchia, Romania e Bulgaria. Mancava il pezzo forte, per completare l'accerchiamento: l'Ucraina.
E che cosa succede in Ucraina, proprio nel 2004?
Ecco la Prima rivoluzione colorata, finanziata dagli Stati Uniti, per cercare di portare anche l'Ucraina nella sfera occidentale.
questo è un breve stralcio di un libro molto ben dettagliato ce illustra quello che sta accadendo, ovviamente è una minima parte, ma chi vuole aprire i propri spazi mentali e leggere un altra versione dei fatti con tanto di illustrazioni di personaggi legati al governo Usa e membri a capo della Cia fotografati insieme a razzisti e assassini ucraini responsabili di eccidi e di migliaia di morti di ucraini filorussi, di testimonianze dirette di uomini e donne di massacri, può acquistare "UCRAINA L'ALTRA VERITA'', lo consiglio a chi ancora pensa in modo autonomo senza condizionamenti.

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